TERAMO – Orazio Di Marcello non ci sta ad essere definito "l’uomo di Verticelli", non ci sta a essere indicato dai rottamatori come "il vecchio" e alla vigilia del congressi convocati per domenica per eleggere il nuovo segretario provinciale parla di "organizzazione e di contenuti " per la sua candidatura all guida del partito. "Non sono il vecchio, sono solo coerente con la mia storia – ha dichiarato il sindaco di Mosciano Orazio di Marcello in conferenza stampa. – Mi indigna essere etichettato come "uomo di qualcun0" o come espressione di una vecchia classe diigente da quelle stesse persone che tempo addietro mi hanno contattato per parlare delle prospettive del Pd". "Io ritengo che piuttosto che affaticasi a cercare accordi e alleanze si debba tornare a parlare di contenuti e si debba dare una struttura a un partito diventato evanescente nell’organizzazione. Di Marcello allude ad esempio ai circoli territoriali. "Sono strutture smembrate dalle appartenenze elle correnti. Non è il numero di tessere che dà vita a unn circolo, la poltica non si fa più con i banchetti e le tessere. Occorre un legame col territorio, serve una rete che colleghi la base e le istanze di un terriotiro a un esponente politico di riferimento o al parlamentare che rappresenta sui tavoli romani i problemi di una comunità. Va ricostruita una filiera politica agganciata ai cittadini e a un territorio che riconosca davvero nel partito un punto di riferimento". L’ascolto del territorio, per di Marcello, passa per due grandi temi, il rilancio della produttività e il sciale. "A Teramo abbiamo 40mila partite Iva, una vitalità paragonabie a quella del nord-est del Pese. Vogliamo relazionarci con tessuto produttivo per capire che tipo di supporto fornire per sviluppare questa vocazione?- ha detto di Marcello – . Fondamentale è inoltre il sostegno al sociale. A Mosciano abbiamo investito il 30% del bilancio comunale per il terzo settore, abbiamo dato linfa e strumenti all’associazionismo. E’ un settore che va sostenuto perchè è il primo ammortizzatore sociare. Stesse riflessioni merita la sanità. Non possiamo limitarce alle firme di protesta, ma dobbiamo formulare proposte. Davvero pensiamo che i bilanci della sanità ossano errese risanati con la chusura dei consultori familiari e le guardie mediche?". Di Marcello al di là della sua bozza programmatica torna infine a parlare di motivazioni personali e tende una mando a Verrocchio. "Ho sempre lavorato per spirito di servizio, mai per conquistare candidature o posizione di vertice. Sono stato assessore provinciale, a maggio concluderò la mia esperienza di sindaco, il mio impegno è finalizzato solo al servizio del partito così come al servizio del partito è stato il segretario uscente Verrocchio. "Ha sempre fatto un discorso collegiale lavorando per la sintesi e l’unità senza mai raccogliere i frutti del suo lavoro. E’ l’unico che al termine di questo incarico non ha una candidatura – ha detto Di Marcello su Verrocchio -. Se riuscirò a diventare segretario vorrei sicuramente avvalermi della sua esperienza".
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